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25 maggio 2007

Remember a day



Mi ricordo il giorno in cui imparai ad andare in bicicletta senza le rotelle. Avevo 5 anni ed era estate. C'era una bambina che aveva la casa nello stesso comprensorio dove la avevano i miei nonni, al mare, e ogni giorno passavamo il tempo insieme ad altri bambini a giocare con le bici. Lei aveva tolto le rotelle 2 giorni prima di me, e allora facevamo sempre lo scambio delle bici perchè mi divertivo molto di più con la sua (anche se era rosa e con i fiori), finchè un giorno non sono tornato a casa e ho detto: nonno toglimi le rotelle.... detto fatto!

Mi ricordo ogni domenica a pranzo dell'anno. E' sempre stato un giorno speciale per me la domenica, una sorta di rito che però adoravo. Indescrivibile la sensazione di sapere che tornando a casa dopo un'uscita in bici avrei pranzato con la famiglia al completo. L'unico giorno della settimana che ricordava un momento di festa, l'unico giorno in cui eravamo tutti e 4 intorno al tavolo, il giorno in cui si mangiava la pasta fatta in casa, il sugo di polpette, l'unico giorno che mi ricordava quando ero più piccolo. Appena mi vedeva mia nonna diceva: quanti km hai fatto oggi? Potevo averne fatti 50, 100 o 150 ma lei mi rispondeva sempre " così tanti! "

Mi ricordo le giornate passate con i miei nonni perchè ero piccolo e i miei erano sempre fuori per lavoro. Ho imparato le divisioni in colonna, a giocare a scopa, a dama, a impastare gli gnocchi e a girare i maccheroni col ferro, a distinguere le cose buone da quelle sbagliate, ho imparato a leggere e scrivere, ho perfino imparato le preghiere e le canzoni di julio iglesias... si può dire che se oggi sono così, gran parte dei meriti o delle colpe sono loro.

La cosa che più mi manca è la quotidianità. Il suono doppio del citofono ogni volta che dovevamo dirci qualcosa, le discussioni per motivi banali, le frasi come "mangia che ti vedo sciupato" o "non stare in mezzo alla corrente che ti prendi un accidente" .....

Non ci sono parole che possano colmare il vuoto lasciato dalla perdita delle persone amate; ogni discorso è inutile e sembra solo una formalità che va espletata per educazione.
Quando succede una cosa del genere ti senti come se tutto il peso del mondo si abbatta improvvisamente sulla tua schiena, e la vita intorno continua a scorrere indifferente al tuo dolore, come se volesse infierire al colpo. Ammiro le persone credenti perchè riescono a vedere in tutta questa sofferenza il lato positivo, e trovano subito la forza di rialzarsi.
Io purtroppo non ci riesco, e fatico per risollevarmi. Anche se passa il tempo, le ferite si rimarginano ma le cicatrici restano.
Purtroppo non si può interrompere il corso della vita, anche se sarebbe bello poter premere "pausa" quando tutto sembra andare bene e vivere in un lungo ferma immagine. Le persone se ne vanno e ogni volta non si è mai pronti ad accettarlo; ma ci lasciano un'infinità di ricordi, come tanti salvagente a cui aggrapparsi nei momenti in cui vorremmo solo smettere di stare a galla e lasciarci andare giù. Cerca di pensare a tutte le cose belle, concentrati sui ricordi, piangi se senti il bisogno e ridi delle situazioni che pensavi di aver dimenticato. Solo così ti accorgerai di averli ancora al tuo fianco e sentirai meno la mancanza.

Eli, questo post te lo dedico con tutto il cuore, perchè anche se siamo lontani tu sai di poter sempre contare su di me. Ti sono vicino!

1 Comments:

  • inutile dire che mi hai commosso.grazie.non aggiungo altro perchè sai già tutto.
    E.

    By Anonymous Anonimo, at 19:07  

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