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23 luglio 2007

Overland - 1a tappa



Venerdì 20 luglio 2007

Inverni passati a studiare mappe e sognare di domare quei tornanti, stradine che uniscono paesi sperduti tra boschi e monti, salite che tolgono il fiato e panorami incantevoli.
Questo viaggio lo desideravo da tempo, molto tempo; e non appena tutte le variabili del caso, come tempo libero, condizione fisica e soprattutto disponibilità di chi mi ha aiutato, sono state tutte favorevoli, ho colto la palla al balzo.
E' stata dura riuscire a far capire a quelli a cui lo raccontavo che non ero diventato matto, o meglio che non ero peggiorato rispetto al solito, ma che avevo bisogno di mettermi alla prova. E' stato il mio primo viaggio a tappe in bici, e soprattutto la prima volta che affrontavo tanti km in solitaria, su strade che non conoscevo. Ammetto che anche se non vedessi l'ora di partire, in fondo avevo paura di non farcela, ma sono tuttavia convinto che le paura vadano affrontate e questa è stata un'occasione per crescere, per spostare i limiti mentali un po' più in là.

Ore 5,59. la sveglia interrompe di colpo un sonno inquieto. Colazione, vestizione, via.
Senza pensarci mi trovo a pedalare come ho fatto altre centinaia di volte sulle strade "di casa", sotto un sole ancora tiepido ed un traffico intenso e fastidioso. Non ci sarebbe niente di diverso da ogni altra uscita se non fosse per lo zaino sulle spalle e quella strana eccitazione mista ad ansia che cresceva con lo scorrere dei km; verso l'ignoto.

La piana di Roma scorre via veloce tra traffico, smog e incroci. Per fortuna Tivoli arriva dopo solo un'ora di marcia, mettendo fine allo "stress da città".
Si punta ad est. Altri 30km di saliscendi in direzione Abruzzo; passano in fretta spinti dai pensieri rimasti ancora irrisolti, ma si sa che in bici si ha molto tempo a disposizione per provare a scioglierli.
Dopo 72km sono a Subiaco. E' ancora presto, ho tenuto una media alta fin lì, anche perchè il panorama non offriva molte attrattive degne di rallentamenti.
Mi sono concesso 10 minuti di pausa per mangiare qualcosa e sgranchirmi prima di cominciare le salite previste.
Appena usciti dal paese la strada inizia ad alzarsi sotto le ruote, 2km e svolta a sinistra.
Questa strada è chiamata "via dei monasteri" e in circa 12km di tornanti e gallerie mi porterà a quota 905 metri, risalendo il corso del fiume Aniene, fino al paese di Jenne.
Che dire... una delle strade più belle che abbia mai fatto, anche a detta degli unici 2 ciclisti che ho incontato in tutto il viaggio.
Giunto in cima, pausa per mangiare ancora e per fare qualche foto. Sono le 11.15 e inizia a fare caldo sul serio.
Per fortuna ci sono una decina di km di discesa per rinfrescarmi e per divertirmi un po'. Grazie al traffico inesistente e all'asfalto ottimo mi concedo di lasciar correre le ruote liberamente, sentendo solo il fruscìo della catena e del vento.
Sono di nuovo sulle sponde dell'Aniene, con gente che fa il bagno e mucche al pascolo...anche in mezzo alla strada!
Un paesaggio decisamente... bucolico. Si ricomincia a salire, e questa volta fino all'arrivo.
Ho già percorso 100km e la prospettiva che ne manchino ancora 20 tutti in salita, con il termometro abbondantemente sopra i 30 gradi, mi fa venire voglia di andarmi a buttare in acqua insieme ai bagnanti. Stringo i denti e raggiungo Trevi. -15 all'arrivo.
Ma vi pare possibile che a Trevi non ci sia una fontanella???
La risposta me l'ha data Cristian... giustamente la Fontana di Trevi sta a Roma!!!
E allora via, si continua a salire verso la prima fonte di montagna! Deviazione di 1 km (inutile dire che fosse in salita) ed eccola lì... la fonte Suria!!!
Un posto in cui ci sarei rimasto 6-7 ore: pineta fresca e ventilata, con panche di legno e acqua fredda che usciva copiosa dalla roccia. Un piccolo paradiso insomma.
Refrigerato e dissetato parto per l'ultima fatica. Ormai manca poco, sono in orario e il morale è alto. Filettino arriva con una serie ripida di tornanti, ma ormai è fatta. 4km soltanto e trovo il mio albergatore preferito ad aspettarmi. Grazie Cri!!!
Ore 13.30 sono a destinazione, felice e rilassato. Il computerino si è fermato a 116,24km e quasi 5 ore e mezza di fatica.

Ovviamente un ringraziamento enorme a Cri (Epo-Trukkingegno) per l'appoggio logistico, mangereccio, morale, trasporto zaini, colazione... :D

2 Comments:

  • aspettavo proprio questo tuo post. Ci sono poche cose che mi trasmettono emozione come lo sport. E' fantastico vivere e bellissimo sentire raccontare certe cose. Non sai quanto ti capisco. Calocla che ero emozionato e felice per te... e quando ti ho visto sbucare all'improvviso su quella salitella dopo la curva ho subito messo le mani in testa sconcertato.. quasi coinvolto in quello che avevi fatto. Questa sicuro ti rimarrà dentro e non te la scorderai mai..
    Spero che avrai la possibilità di metterti alla prova tante altre volte e che potrai rivivere giorni così!!!
    però a campo staffi sono arrivato prima io..hihihiihhi
    e che nessuno mi dica che ero in macchina perchè non è assolutamente vero! :-)

    By Anonymous Anonimo, at 11:38  

  • Si è vero, sono emozioni che restano dentro per sempre, ed è un peccato non riuscire a trasmetterle agli altri. Chi ha sempre fatto sport come te sa cosa si prova a vincere; un avversario, una paura, un limite mentale.
    Alla fine ciò che ho fatto non è niente di eccezionale in paragone a ciò che fa altra gente. Ma è importante per me.
    Tu dicevi che vorresti fare la salita da filettino a VG... sono sicuro che quando lo farai ti sentirai come se avessi appena compiuto un'impresa...ed è giusto così. L'avrai compiuta

    By Blogger Alex, at 15:59  

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