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26 agosto 2007

Frammenti 12


Il testamento di Tito - Fabrizio de Andrè

Nonostante tutto il testo della canzone sia una vera e propria poesia; nonostante parli di argomenti che in un modo o nell'altro abbiamo provato direttamente e che comunque siano di una attualità sconvolgente, le strofe che più mi piacciono sono le ultime due:


Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:

io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore".


Dopo tutta la critica verso il cristianesimo, la chiesa e quant'altro, conclude parlando di pietà e di amore. Per quanto la vita possa essere stata ingiusta, con tutte le contraddizioni di cui è caratterizzata; e per quanto l'assenza divina smentisca l'esistenza di una religione che professa principi anacronistici che rasentano l'utopia; quando la vita volge al termine e si avvicina la notte e il buio, tutti siamo uguali.

Mi rendo conto che il mio è un commento idiota che stona con la canzone come stonerebbe il Big Ben a New York, però queste strofe mi hanno trasmesso questo tipo di significato e avevo voglia di filosofeggiarci un po' su...

2 Comments:

  • sono contentissimo che il primo commento a questo frammenti numero 12 sia il mio. Perchè questa canzone è molto importante per me. Lo è stata per diversi motivi.
    Mi hai fatto venire voglia di andare a vedere il dvd del suo ultimo concerto perchè ricordo che introducendo questa canzone mi lasciò a bocca aperta..

    By Blogger T r u k k e, at 14:59  

  • non credo che corressi il pericolo di non essere il primo a commentare questo post...
    meno male che almeno tu apprezzi i miei "frammenti" musicali ;)

    By Blogger Alex, at 15:18  

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