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20 dicembre 2006

Caro Lucio


Caro Lucio, io ti conosco da quando ero bambino, da quando i miei mi portavano con la Uno al mare l'estate, con la stessa cassetta che veniva suonata a ripetizione per tutto il viaggio.
Mi ricordo l' anno che per la prima volta sono andato in Trentino a vedere la neve, o l'estate che sono stato in Calabria al mare. Sole, pioggia o neve, le tue canzoni accompagnavano ogni viaggio in macchina. Conoscevo pochi cantanti, ma per me tu eri il migliore.
Non capendo alcun significato dei testi che cantavi, cantavo a memoria ogni singola parola, e per dirla tutta cercavo di cantare anche i momenti musicali tra una strofa e l'altra.
Poi sono cresciuto, e ho cambiato più volte generi musicali. Lo ammetto, ho attraversato una fase di prostituzione musicale. Partendo dalla musica leggera italiana sono passato al rock anni 70, al brit pop, al metal, al grunge alla disco '80.... fino a che il mio orecchio non si è affinato e il gusto ha trovato una sua collocazione precisa.
E' vero, per molto tempo ti ho trascurato. Il fatto è che non ti capivo. Non ero pronto. Ora è diverso, ho fatto esperienze, mi sento di capirti. Caro Lucio, ho trovato la chiave per la tua musica, e mi si è aperta una porta verso un luogo in cui non sono mai stato ma che mi sembra di conoscere alla perfezione. E' incredibile come in ciò che hai scritto più di trenta anni fa io mi ci identifichi così tanto. E' una sensazione così confortevole ascoltare in una canzone delle cose che pensi ma che non riesci a spiegarti. Significa che stai attraversando una fase in cui altri sono passati prima. Mi sento protetto, non sono solo, e intravedo una via di uscita.
Caro Lucio ti ammiro. La musica mi toglie i pensieri dalla testa, le emozioni, le paure e le codifica in un linguaggio diretto, esplicito, che io posso capire ma non parlare.
Caro Lucio, ti ho (ri)scoperto tardi ma è come se il tempo non fosse mai passato. Stavo solo aspettando il momento in cui la frequenza della tua musica coincidesse con la mia.

1 Comments:

  • che dolce che sei...

    By Anonymous Anonimo, at 00:53  

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