28 dicembre 2006
24 dicembre 2006
Christmas' time
Dopo tanti post melanconici ed autolesionisti, frutto di una elaborazione notturna alimentata da una fredda corrente di scetticismo e incertezza, cambia il vento nella Tana.
Gli influssi delle feste natalizie mitigano la consueta tramontana come fosse una tiepida brezza sahariana. Non riesco a darmi una spiegazione. Sicuramente è un tormentone più pubblicitario che altro, ma le persone sono realmente diverse in questo periodo, "sono tutti più buoni a natale". Incontri gente che conosci solo di vista, con cui non hai mai avuto rapporti, e ti ritrovi a parlarci come se fosse un amico che non vedevi da molto tempo. I classici parenti-serpenti che si ritrovano sotto lo stesso tetto a giocare a carte e scambiarsi regali come una bella fiera della farsa. Non importa. A natale tutto questo è irrilevante. Come un potente collante che tiene unite le persone, almeno per pochi giorni. Tutto questo, come per ogni cosa, lo apprezzi solo quando non ce l'hai più. Mi manca da morire.
Alcuni troppo belli da lasciarti a bocca aperta per l'emozione, altri talmente brutti e inutili da lasciarti a bocca aperta lo stesso... mentre pensi a che cazzo inventarti per non mostrare segni di delusione. "Non me lo aspettavo proprio" è la frase migliore secondo me. Una mezza verità in fondo. Almeno puoi toglierti la paresi facciale che ti ha colpito quando lo hai aperto.
20 dicembre 2006
Caro Lucio
Caro Lucio, io ti conosco da quando ero bambino, da quando i miei mi portavano con la Uno al mare l'estate, con la stessa cassetta che veniva suonata a ripetizione per tutto il viaggio.
19 dicembre 2006
Capodanno
17 dicembre 2006
Ricomincio da Pisa
Proprio così... ricomincio da dove ci eravamo lasciati... da Pisa!
Come un compasso che chiude il suo cerchio sul foglio, il Camaleone torna a scrivere dopo una lunga pausa, e lo fa dopo esser tornato dall'ennesimo viaggio nella città "pendente".
Non è stata come una gita qualsiasi in un qualsiasi posto. Fin dalla partenza sapevo che stavolta sarebbe stato diverso. La piazza, il prato sotto la torre, il corso principale erano ombre per me. Mi è sembrato di camminare per strade finte come un set cinematografico, popolate da comparse per cui non provavo interesse alcuno. Indifferenza. Surrealismo.
Sapevo però che stavo cercando qualcosa dimenticato lì; un Caronte che mi traghettasse dalla riva dei ricordi a quella della realtà.
Il GdS a Pisa ha lasciato un segno indelebile. Una nebbia che non faceva distinguere realtà da utopie. Ora sono tornato sul luogo del delitto e ho potuto riordinare le idee. Si era creata una discontinuità che andava corretta.
Fatto. Si riparte. Il Camaleone è tornato!