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29 novembre 2007

Where the streets have no name



Come stai?
Non bene, sono triste e confuso. Non riesco ad essere soddisfatto di niente e soprattutto di me stesso. Sono prigioniero sul fondo di una scatola con le pareti alte, e vedo il cielo lassù in alto. Non riesco ad uscire.
I want to run
I want to hide
Perchè non provi a uscire da solo? Perchè hai bisogno di essere aiutato da qualcuno? Devi farlo per te stesso, devi migliorare per te stesso.
Io lo voglio davvero, anche se mi contraddico in continuazione, anche se perdo di vista l'obiettivo spesso e mi lascio distrarre da ciò che mi circonda. Anche se tra un tentativo e l'altro mi abbatto e resto desolato sul fondo a guardare in alto. Lo ammetto, a volte la vita mi sfugge dalla presa e non riesco a rispondere "è mia". Non per questo mi arrendo. Arriverò col mio passo che non sarà quello dei campioni, ma uscirò dalla scatola.
I want to tear down the walls
That hold me inside
I wanna reach out
And touch the flame
Ma chiedo tanto se durante questa scalata potessi sapere di non essere solo? Mi sarebbe di stimolo per i momenti più duri.
Allora cerchi di migliorare solo in funzione dei segnali che ricevi?
Avevo parlato diversamente, lo so.
Non è un cambiare idea, ma un accorgersi delle priorità.
Allora credevo che tutto ciò di cui avevo bisogno fosse quello per cui avrei detto e fatto qualsiasi cosa pur di ottenerla. Dissi anche di aver capito cosa voleva da me, ma la conoscevo poco in fondo e non avevo capito proprio niente.
Ora posso dire di aver capito, ma non lo dico per cercare di ottenerla. In realtà farei ancora qualsiasi cosa per lei, per te.
Però questa volta è profondamente diverso. Nelle mie profonde incertezze ho finalmente realizzato cosa c'è al di fuori della scatola. So cosa voglio per me.
I want to feel
Sunlight on my face
I see the dust cloud disappear
Without a trace
I want to take shelter from the poison rain
Where the streets have no name
Fuori dalla scatola c'è libertà dai vincoli mentali, c'è indipendenza dalla soggezione di dover sempre giustificare ogni scelta, c'è sicurezza nell'affermare le proprie idee, c'è sicurezza interiore e spero ci sarà il senso che sto cercando a molte cose.

24 novembre 2007

Drops V - Viabilità



Sempre più comuni italiani stanno sostituendo i vecchi semafori, colpevoli di code e incidenti stradali mostruosi, con delle bellissime e verdissime rotonde ampie, scorrevoli, elimina-code e incidenti.
No vabbè gli incidenti restano lo stesso, perchè adesso che non bisogna più fermarsi ai rossi vogliono passare tutti contemporaneamente e.... BOOM!
Comunque, in quale zona d'Italia ci sono più rotonde che semafori?
Al nord.
Chi è che (purtroppo) ha facoltà di parola lassù? (sul senso dei loro discorsi ne parleremo un'altra volta)
La lega .
Qual'è l'elemento che accomuna la lega e le rotonde?
Il verde.
E' proprio così se ci pensate, torna tutto il ragionamento: ogni semaforo garantisce infatti un numero di posti di lavoro da 1 fino a 6-7 persone, con varie specialità professionali. C'è chi lava il vetro, chi ti lava i fari, chi ti lava anche il vetro dietro, chi ti insulta se non gli dai niente, chi ti insulta senza chiederti niente, chi ti vende i giornali la mattina, chi i fazzoletti, chi gli alberelli profumati, chi zoppica, chi è monco, chi ha 2 gemelli neonati in braccio, chi il santino di padre Pio.
Insomma un vero esercito di gente. Per ogni rotonda in più a sostituire un semaforo i disoccupati aumentano.
Quindi il succo è: il semaforo è di sinistra, la rotonda è di destra!

Questo lampante schieramento si nota anche dal fatto che i semafori sono calmi, pacifici, invitano alla riflessione, al dialogo tra automobilisti affiancati in coda, un po' per tutti un po' alla volta... Poi d'inverno che con la pioggerellina sul vetro di notte, la radio accesa, e dallo spechietto vedi un nube di vapore ( o forse è smog ma il vapore è più poetico), fa anche piacere aspettare fermi che diventi verde. Ma possiamo pure aspettare fermi un turno se non abbiamo fretta, come a monopoli (quello con le strade di Lucca per intenderci) quando finisci in prigione e salti il turno.
Le rotonde invece sono fredde, mirano esclusivamente a ridurre i tempi e ad aumentare la produttività, meccaniche, razionali... chiaramente borghesi. Non accettano sprechi di tempo, vanno tutti di fretta e ti suonano se temporeggi un secondo più del solito, e poi non c'è spazio per il dialogo a parte qualche accidente veloce a chi ti taglia la strada... chiaramente borghese!

22 novembre 2007

Frammenti 16


Rino Gaetano - Nuntereggae Più


Abbasso e alè
abbasso e alè
abbasso e alè con le canzoni
senza fatti e soluzioni
la castità
la verginità
la sposa in bianco il maschio forte
i ministri puliti i buffoni di corte
ladri di polli
super pensioni
ladri di stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
diete politicizzate
evasori legalizzati
auto blu
cieli blu
amore blu
rock and blues
NUNTEREGGAEPIU'
Eya alalà
pci psi
dc dc
pci psi pli pri
dc dc dc dc
Cazzaniga
avvocato Agnelli Umberto Agnelli
Susanna Agnelli Monti Pirelli
dribbla Causio che passa a Tardelli
Musella Antognoni Zaccarelli
Gianni Brera
Bearzot
Monzon Panatta Rivera D'Ambrosio
Lauda Thoeni Maurizio Costanzo Mike Bongiorno
Villaggio Raffa Guccini
onorevole eccellenza cavaliere senatore
nobildonna eminenza monsignore
vossia cherie mon amour
NUNTEREGGAEPIU'
Immunità parlamentare
abbasso e alè
il numero 5 sta in panchina
s'è alzato male stamattina
mi sia consentito dire
il nostro è un partito serio
disponibile al confronto
nella misura in cui
alternativo
aliena ogni compromesso
ahi lo stress
Freud e il sess
è tutto un cess
ci sarà la ress
se quest'estate andremo al mare
solo i soldi e tanto amore
e vivremo nel terrore che ci rubino l'argenteria
è più prosa che poesia
NUNTEREGGAEPIU'
Ue paisà
il bricolage
il quindicidiciotto
il prosciutto cotto
il quarantotto
il sessantotto
il pitrentotto
sulla spiaggia di capocotta
Cartier Cardin Gucci
portobello e illusioni
lotteria a trecento milioni
mentre il popolo si gratta
a dama c'è chi fa la patta
a settemezzo c'ho la matta
mentre vedo tanta gente
che non c'ha l'acqua corrente
e non c'ha niente
ma chi me sente...
ma chi me sente
e allora amore mio ti amo
che bella sei
vali per sei
ci giurerei
ma è meglio lei
che bella sei
che bella lei
vale per sei
ci giurerei
sei meglio tu
che bella sei
NUNTEREGGAEPIU'

17 novembre 2007

Americano è coatto



Diciamocelo, l'americano è proprio uno sborone di dimensioni colossali. E ve lo dimostro.

Un po' di storia
Cristoforo Colombo "scopre" il nuovo continente nel 1492, quando nel resto del mondo le civiltà avevano già millenni di storia. Gli indigeni americani (poveretti non sapevano che stirpe avrebbero generato) erano lì sulla spiaggia a giocare con le perline e gli specchietti mentre dall'altra parte dell'oceano avevano vissuto persone come Alessandro Magno, Platone, Aristotele, Pitagora, Radames, Giulio Cesare, Attila, Gengis Khan, Dante.
Mentre Michelangelo affrescava la cappella sistina, gli indiani d'America erano lì a giocare agli indiani e a inseguire i bisonti vestiti come l'uomo di Neandertal in abbigliamento casalingo.
Negli anni arrivarono gli spagnoli, poi gli inglesi, gli schiavi dall'Africa, gli irlandesi e gli italiani.
Insomma arrivarono tutti quelli che cercavano l'America (tranne gli schiavi che sarebbero stati ben felici di restare a casa). Comunque, ognuno che arrivava portava qualcosa, da bravo ospite. Chi portava la lingua, chi la conoscenza nelle costruzioni, nelle armi, nel mangiare, la musica.
Un bel giorno del 1776 un certo Giorgio Washington se ne esce e dice: noi siamo americani.
Da quel giorno è iniziato un processo di sborozzagine.
Creiamoci uno stato tutto nostro! Nooo, facciamone 50!!!
Cacciamo via tutti quelli che ci hanno fatto nascere. Ai neri che hanno creato tutte le piantagioni di cotone li ghettizziamo, italiani e irlandesi puzzano e sono mafiosi, gli indiani li spediamo a ovest a giocare con i bisonti. Ah! ma i bisonti sono finiti! Vabbè allora eliminiamo anche gli indiani, se no che cazzo fanno tutto il giorno senza più i bisonti?!
In Europa si stanno scannando perchè sono rimasti senza risorse! Bene aiutiamoli noi visto che siamo in debito con loro... Naaaaaaaaaaaaaa! Facciamoli scannare per bene, poi gli ricostruiamo tutto con le nostre fabbricone e ci faremo ripagare a piccole rate di durata perpetua. Ok!

Patriottismo
Qual'è il motto di ogni americano?
"God bless America"
Se nel mondo siamo 4,5 miliardi di persone, supponendo che il Dio sia unico per tutti, perchè dovrebbe benedire l'America in particolare????
Ma perchè non vi accontentate di un santo patrono come fa ogni stato modesto?
Loro no, da sboroni, vogliono il massimo che ci sia!

Cibo
Se noi mangiamo un'insalatina e 2 pomodori, loro devono mangiare lattuga gigante e pomodori mutanti da 65kg l'uno.
Avete mai visto le dimensioni di un hamburger loro in confronto ad uno nostro? Le stesse proporzioni che ci sono tra il Sole e la Terra.
I pop corn al cinema te li danno dentro i bidoni che noi usiamo per buttare la spazatura.

Città
L'Italia è caratterizzata dai suoi paesini medievali, arroccati sui colli e con le stradine strette. Che belli, che d'inverno sembrano presepi. Li giri a piedi in 10 minuti.
Loro hanno città così grandi, che parti la mattina dalla periferia e per arrivare all'altra estremità devi fermarti a pernottare in centro. Neanche le strade a 8 corsie bastano, perchè ovviamente le automobili americane sono proporzionate. La casalinga che va fare la spesa, non ci va con la Smart, ma con il monovolume da 7 metri x 2 di larghezza. La Smart è il carrello della spesa.
Ho comprato un attico a Roma,in centro, bellissimo. Sono al 4° piano e domino tutto intorno.
Ho comprato un appartamento a New York troppo buio. Sono all'8° piano e il sole non penetra perchè intorno ho palazzi da 40 piani.
La poltrona del cinema è grande quanto un divano a 2 posti.

Abbigliamento
Quando mi compro le magliette, so che la mia taglia è una S, o a volte una M, e ci sto comodo.
2 anni fa Iuny mi ha portato una maglietta hard rock da New York, taglia M. Non la posso mettere perchè sembro un bimbo nella maglia del padre.
Ovviamente si devono distinguere, devono essere sboroni anche nelle dimensioni corporee (ma non in proprio tutte... credo... spero)



15 novembre 2007

Fabrizio Gatti



Visto che parlavamo di giornalisti veri e giornalisti pagliacci, vorrei dedicare questo post ad un giornalista che secondo me è da ammirare per quello che fa, e da cui bisognerebbe imparare molto per il modo e per l'impegno che mette nell'intento di informare la "massa".
Il suo nome, come è facilmente evincibile dal titolo, è Fabrizio Gatti, e l'ho "conosciuto" leggendo l'Espresso mesi fa. Un reportage travolgente e al tempo stesso sconvolgente per la crudezza dell'argomento trattato, che consiglio a tutti di andare a leggere appena possibile. Il tema riguarda i centri di prima accoglienza per gli immigrati clandestini; ma a differenza di decine di altri articoli che hanno affrontato lo stesso argomento come fosse una fiction televisiva, Gatti ne racconta la realtà, in tutta la sua cruda verità.
In seguito, mesi dopo, si è lanciato in un altro reportage pubblicato sempre da L'Espresso, denunciando la condizione di schiavitù dei braccianti agricoli in Puglia.
Anche in questa occasione si è mescolato tra loro facendo credere di essere un immigrato, e ha vissuto per una settimana la stessa vita vissuta dai braccianti, subendo soprusi e raccogliendo testimonianze. Questo per me è un vero Giornalista. Una persona encomiabile.
Nei commenti metto i link per poter leggere i due reportage di cui ho parlato. Sono un po' lunghi, ma credo che sia tempo speso molto bene.




14 novembre 2007

Saturno contro



"Non voglio novità, colpi di scena. Voglio che tutto rimanga così per sempre. Anche se 'per sempre' non esiste".


Finalmente sono riuscito a vedere il film che da quando è uscito al cinema non ho potuto vedere.
Com'è mio solito ho evitato di leggere qualsiasi recensione e tantomeno scoprire la trama, lasciando tutta la sorpresa fino alla fine del film.
E ancora una volta credo di aver fatto bene, visto che se avessi letto la critica probabilmente non avrei mai visto un film che ho trovato davvero interessante e ben fatto. Bello bello bello.
Confermo il ripudio per tutti i critici, sia di libri che di film, che esprimendo il loro gusto personale finiscono con il condizionare il giudizio degli altri. Non è un caso infatti che le trame sulle copertine posteriori dei libri le leggo sempre dopo aver finito tutto il libro...
Per questo motivo non vi dico niente riguardo questo film... tranne il fatto che mi ha colpito molto.

12 novembre 2007

Bologna



Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale,
Bologna la grassa e l' umana già un poco Romagna e in odor di Toscana...

Bologna è una donna emiliana di zigomo forte,
Bologna capace d' amore, capace di morte,
che sa quel che conta e che vale, che sa dov' è il sugo del sale,
che calcola il giusto la vita e che sa stare in piedi per quanto colpita...

Bologna è una ricca signora che fu contadina:
benessere, ville, gioielli... e salami in vetrina,
che sa che l' odor di miseria da mandare giù è cosa seria
e vuole sentirsi sicura con quello che ha addosso, perchè sa la paura.

08 novembre 2007

Il mio 18° compleanno



Era una giornata soleggiata e non troppo fredda quella del 21 marzo 2002. Ero appena tornato da scuola, e come da abitudine, mi ero seduto sul letto in procinto di imbracciare la chitarra per rilassarmi un po' dalle interrogazioni della mattina.
C'era qualcosa di diverso in quella custodia plastificata adagiata sul letto. Non aveva la solita forma squadrata del chitarrone classico, e neanche il peso era lo stesso dei giorni precedenti.
Si, l'ho immaginato cosa potesse essere, ma non ho voluto rovinare l'effetto sorpresa, e così ho fatto finta di niente fino alla fine del pranzo. Sono andato a festeggiare, ansioso di aprire quella custodia, ma gongolando nell'attesa, lasciando crescere il desiderio.
Era all'incirca un anno che la sognavo, che desideravo abbracciarla e sentirla mia, tremare per le vibrazioni provocate da un distorsore, raggiungere note che non potevo raggiungere con la "classica".
Non ci credevo. Era davvero lì tra le mie braccia e non stavo sognando. Mi veniva da piangere per la felicità, solo a pensare quanto avevo desiderato quel momento.
Fender, amplificatore Marshall e pure il libro di tablature di "The Wall Live". Cosa potevo desiderare di più?
Passato il momento di euforia mi sono sentito malissimo. Un senso di colpa enorme verso i miei, che mi avevano dato forse la cosa che in quel momento avrei potuto desiderare di più, mentre io non sapevo come ricambiare. Sapevo a malapena suonare 4-5 accordi, e stringevo tra le mani uno strumento che ha scritto la storia della musica. Mi sentivo inadeguato, immeritevole.
Mi sentivo in colpa per non essere alla sua altezza. Lei merita molto di più di quello che posso offrirle, e non è giusto tenerla incatenata ai miei desideri.
Certo io ci metto tutto l'impegno possibile per cercare di colmare le sue potenzialità, ma probabilmente questa rincorsa non avrà mai fine, perchè non riesco ad essere alla sua altezza e non so se mai ci riuscirò. E' giusto chiederle di restare solo promettendo di imparare a sfruttarla al massimo, senza sapere quando e se ciò avverrà?
Per questo, ho chiesto ai miei di riportarla al negozio, sperando che finisca nelle mani di qualcuno che sappia renderla felice come giustamente merita.
Credo sia giusto aprire la gabbia che la intrappola nelle mie promesse e lasciarla libera di andare dove ritiene più giusto. Ci starò male, malissimo a sapere di non poter più raggiungere quelle note così uniche, ma sarò disposto, purchè trovi una melodia migliore.





05 novembre 2007

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Scrivo solo per dire che sono tornato. Di più non riesco a dire ancora. So solo che fisicamente sono a casa di nuovo, nella mia tana, davanti al mio pc e ai sottobicchieri della birra appesi al muro, davanti alla mia adorata chitarra e al canestro appeso all'attaccapanni. Di più non so dirvi.
La mente non è tornata ancora, ha detto che ritarda un po' perchè è rimasta imbottigliata nei ricordi.
Ha lasciato un messaggio però: "la felicità esiste".