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30 settembre 2007

Un sabato sera davanti alla Ti.Vi.



Ebbene si!!!! L'ho fatto finalmente!!!! Mi sono guardato "c'è posta per te" ieri sera e non mi vergogno. :D E' andata così:
Tutto il GdS al completo era andato alla sua seratona di vita mondana in quel del "Cosmopolitan" e io, triste, solo e abbandonato mi sono sdraiato sul divano nella Tana, in tuta e tutto spettinato, e ho pigiato quel tasto sul telecomando...
Vabbè scherzo, non ero triste solo e abbandonato... era solo sabato sera, un sabato in cui si odorava l'aria di mondiale, cose che voi non ciclisti non potete nemmeno immaginare :D
Insomma inizio a vedere la Maria (oddio quella che si fuma forse sarebbe stata meglio) con la sua vocina da soprano del Teatro dell'Opera che presenta i suoi ospiti separati da una mega busta da lettere.
All'inizio c'era una famiglia di napoletani, che voleva riabbracciare una tizia schiavizzata dal marito (soggetto davvero indescrivibile), ma lui ovviamente si opponeva a loro, e lei obbediva come un chiuaua (non so come si scrive), finchè alla fine non c'è stata la spinta del pubblico che voleva vedere la riappacificazione... così abbracci, pianti, e altre scene pietose.
Poi dopo un po' di riposo su altri canali sono tornato dalla Maria.
Secondo ospite era un uomo anziano, napoletano anch'esso (ma si sa che sono tanti i napoletani), che porello, dopo essere stato bi-vedovo si è accorto che l'amore della sua vita era una "ragazza" che non vedeva più da 51 anni.
Così, dopo averla rintracciata, quella signora era lì davanti a lui! Carramba che sorpresa! Ah no ho sbagliato trasmissione.
Insomma lui tutto commosso dall'emozione di rivederla dopo tanto tempo, le dichiara tutto il suo amore che l'ha turbato per tutta la vita, sperando in un finale da film strappalacrime.
Lei rideva. Cioè, quello sta lì che è la persona più sensibile del mondo, che parla con il cuore in mano, che confessa un amore di una vita... e tu ridi! Ma vaffanculo. Pure da vecchie se la tirano queste qua. Insomma è uscito un uomo distrutto dallo studio televisivo. Così mi è talmente dispiaciuto per sto poveretto che ho spento la TiVi. 'sta stronza...

28 settembre 2007

100



Post numero 100 per celebrare questo primo compleanno...

In questi giorni, preso da un po' di malinconia mi sono messo a rileggere molti dei post vecchi, e mi sono meravigliato di quante cose cambiano in un anno.
In fondo è solo un anno. Uno, il numero più piccolo nell'insieme degli interi, sembra così poco.
Eppure sono 365 giorni, 8.760 ore, 210.240 minuti, 5.045.760 secondi!!! Non è poco!!! In 5 milioni di secondi ne possono succedere di cose, e il mio Camaleone mi aiuta a ricordare molti di quei secondi che se non ci fosse lui affogherebbero in silenzio nell'oblio.
Si, forse l'oblio è troppo poetico, ma rende bene l'idea di un vuoto enorme, un buco nero che risucchia i ricordi, sia belli che brutti.
Il Camaleone è proprio l'anti-oblio, un pensatoio Silentiano, un block notes dove appuntare emozioni, pensieri, riflessioni, scarabocchi.... un punto d'incontro di idee.
In questo anno poi si è creato un nucleo ristretto di affezionati lettori... "pochi ma buoni"... e questo mi fa molto piacere. Perciò questo compleanno lo festeggio virtualmente con voi!!!

Camabirthday

27 settembre 2007

Alessandro Bergonzoni

Il bravo giocatore



Nel poker, come in ogni altro gioco di carte, ciò che distingue un giocatore da un bravo giocatore è la testa. Non è la fortuna, è la testa.
Il giocatore è succube della sorte. Sia quello bravo che il dilettante. Ma a fine serata chi si alza dal tavolo vincitore è il bravo giocatore e non il dilettante illuso da qualche piatto vinto.
La sorte gira per il tavolo tra i giocatori, li abbraccia per qualche giro, li vizia e li fa sentire dei vincenti, e poi li abbandona per cullare le speranze di qualcun altro.
Al momento di cambiare le carte emerge l'abilità e la freddezza del bravo giocatore: emerge la testa. Emerge la capacità di uscire, di cambiare una, due, quattro carte, di "bluffare", di valutare il gioco degli avversari e di adeguare la strategia.
La testa ti permette di colmare l'assenza di fortuna e perdere diverse mani, subire, andare sotto, ma sempre con la determinazione e la consapevolezza di finire la partita nel migliore dei modi.
Così si continua a giocare, aspettando punti migliori...



25 settembre 2007

Ich habe einen Traum




"Io ho un sogno" dice il titolo... ma quel Traum, così tedesco, non evoca l'idea di un placido sonno, bensì di un dormire agitato e frammentato. Un sognare situazioni che sembrano reali, ma così lontane dalla realtà. Spezzoni di notte concatenati dai rigiri nel letto.
Ormai sono diverse notti che i Traum si susseguono nella Tana.
Due o tre notti fa ero su un tram a Roma. C'era tutto il GdS e non si sa dove stavamo andando. Ad un certo punto ho litigato (ovviamente) con Anonimetta, sono sceso dal tram e sono andato via da solo all'università. C'era un sacco di gente nell'atrio, peccato che fosse l'atrio del liceo e che l'università fosse La Sapienza. Mi sono immatricolato lì!
Qualche notte prima di questo invece ero alla notte bianca. La metro era piena di gente ma il controllore voleva farmi la multa perchè non avevo il biglietto. La situazione mi divertiva da morire perchè ero sicuro che non mi avrebbe preso, così è iniziato l'inseguimento. Io correvo e lo prendevo per il culo, lui mi inseguiva, finchè non sono arrivato dentro un parco dove c'era l'oktober fest. Cosa c'entra? boh. Il bello è che però il controllore non poteva entrare nel parco perchè era una specie di area inviolabile per la sua competenza di controllore. E quindi mi sono svegliato che ridevo perchè continuavo a sfotterlo mentre facevo la fila per un hot dog.
Ieri notte ho combattuto coi partigiani contro i fascisti. Era il giardino di un castello di non so dove, e i combattimenti sono andati avanti a lungo tra le siepi. Alla fine sono morto perchè mi hanno sparato.
Dopo la battaglia però mi sono rifatto... in tutti i sensi. Ero ad una festa, non so di chi tra l'altro, e ho iniziato a bere di tutto. Ad un tratto arriva qualcuno che mi da una birra e una pastiglia, dicendomi che era LSD. Ho cominciato a vedere tutto deformato con colori brillanti; stavo troppo bene. Ho pensato a Jimi Hendrix e ai Pink Floyd, agli yuppies e a Woodstock.... poi mi sono accorto che era solo un sogno purtroppo.

21 settembre 2007

Mr V



In questi giorni non si sente altro che parlare di Beppe Grillo, in tv, su internet, sui giornali...ovunque. Cosa è successo? E' bastata una manifestazione per scatenare un vespaio. Che strano paese l'Italia...
Fino al giorno prima andava tutto bene e Grillo era considerato solo un comico che riempiva teatri sparlando di politica e politici. Lasciatelo parlare quel comico...
Il Palazzo era tranquillo, e continuava a farsi i propri affari aggiustando gli interessi di questo o di quello con un valzer di favori e cortesie, nella più totale indifferenza dei media (quelli di massa ovviamente). Cosa gliene frega al cittadino italiano se le sue tasse servono a pagare l'onorario di consulenti fasulli (spesso figli di ministri) per centinaia di migliaia di euro l'anno, o se deputati e senatori si sono comprati palazzi (interi palazzi) al centro di Roma al prezzo di un appartamento? D'altronde l'importante è la champions league e l'isola dei famosi... quindi grazie tv!!!

Peccato che il blog di Beppe è il primo dei blog italiani per numero di contatti nel mondo... e qualcuno deve aver sottovalutato il potere di questo strumento. La verità si sa, fa male. E le persone che la raccontano fanno ancora più male. Tant'è che la gente ha deciso di spegnere la tv e iniziare a pensare che forse non è vero tutto ciò che ci vogliono far credere. Qualcuno più informato di altri ha sentito la necessità di condividere questo suo sapere, e su internet le notizie viaggiano veloci. Così la piazza si è riempita. Poi sono diventate tante queste piazze e il Palazzo ha iniziato a traballare. E' stato detto che Grillo è un sovversivo, uno che non sa quello che dice, uno che dovrebbe fare il comico e lasciare la politica ai politici... anche se molti politici sembrano voler tentare la carriera di comici.
Grillo è diventato la speranza di un cambiamento, un personaggio che ha le palle di illuminare le viscere del potere e sistemare ciò che nessuno di competenza ha voluto sistemare. Così in molti speriamo. E' nato un Mr V?
La realtà purtroppo è molto differente da un fumetto... ma la dimostrazione che il pensiero fa paura a chi sembra intoccabile è lampante.
L'importante è non limitarsi a credere a ciò che ci viene detto, ma avere la voglia di sapere e di spegnere la tv ogni tanto.C'è molta gente che sente il bisogno di cambiare le cose è non è impossibile farlo.



20 settembre 2007

Untitled #2




I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi: l'ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c'è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l'insoddisfazione per l'esistenza del mondo.
F. Pessoa

Vota antonio vota antonio vota antonio

Lavoratooooooori

19 settembre 2007

Frammenti 14



Quante gocce di rugiada intorno a me,
cerco il sole ma non c'è…
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odore della terra odor di grano,
sale adagio verso me.
e la vita nel mio petto batte piano,
respira la nebbia, penso a te.

Settembre mese di cambiamenti, mese di svolte, di promesse, di buoni propositi e di smarrimenti. Finisce l'estate e il pensiero va all'inverno.
Uscire per strada all'alba e non trovare più la giornata luminosa e definita.
Oggi il cielo è incerto. La nebbia lentamente si solleva, e i pensieri scorrono incerti sulla strada bagnata. Pioverà? Uscirà il sereno? Si scoprirà strada facendo...

Quanto verde tutto intorno a ancor piú in là,
sembra quasi un mare l'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda…
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me:
faccio un passo, lui mi vede, è già
fuggito…
Respiro la nebbia, penso a te.

Tutto sommato in quest'aria densa di umidità si trova il luogo adatto alla riflessione.
Il vento è fresco ma non ancora freddo, e il fruscio dell'acqua sollevata dalle ruote è un suono così melodico da far passare in secondo piano tutto il resto. Tu e i pensieri... mentre tutti ancora dormono.

No, cosa sono adesso non lo so
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso
no, cosa sono adesso non lo so
sono solo, solo il suono del mio passo…

Cosa sono? Ma soprattutto cosa voglio diventare? Qual'è la strada giusta da prendere per arrivare ad essere ciò che desidero? Nella nebbia non so distinguere...

Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già:
il giorno come sempre sarà.
Aria tersa d'un settembre che pare senza fine
aria già fredda
acqua già fredda…
intorno irrepetibili colori e silenzi
e foglie cadute e cadute
e nubi bige a rimpiettino
e il mio rabbrividire...

La nebbia di settembre come tutto passerà, e decisioni verranno prese, svolte, cambiamenti saranno attuati, o forse niente cambierà.
Le incertezze si risolveranno insieme alla nebbia e la strada si svelerà davanti; per ora non mi resta che procedere tra le nubi bige godendomi questa tranquillità.

Impressioni di settembre - P.F.M.

17 settembre 2007

Indovinello difficile difficile



Ci sono 5 case di 5 colori differenti.

In ogni casa vive una persona di diversa nazionalità.

Ogni personaggio beve una birra diversa, fuma una sigaretta diversa e ha un animale diverso.

Queste 5 persone bevono una certa bibita, fumano una certa marca di sigarette ed hanno un tipo di animale.

Indizi:

L’Inglese vive nella casa rossa.

Lo Svedese ha cani.

Il Danese beve tè.

La casa verde è a sinistra della bianca.

L’abitante della casa verde beve caffè.

La persona che fuma Marlboro alleva uccelli.

L’abitante della casa gialla fuma Dunhill.

L’abitante della casa al centro beve latte.

Il Norvegese vive nella prima casa.

La persona che fuma Blend vive accanto a quella che ha gatti.

La persona che ha cavalli vive accanto a quella che fuma Dunhill.

La persona che fuma Camel beve birra.

Il Tedesco fuma Pall Mall.

Il Norvegese vive accanto alla casa blu.

La persona che fuma Blend ha un vicino che beve acqua.


La domanda è:

Chi ha i pesci?

Indovinello semplice semplice




Una persona molto povera non riusciva a rinunciare al vizio del fumo. Non avendo però abbastanza soldi per permettersi di acquistare le sigarette raccoglieva i mozziconi e riusciva costruirsi con cinque di essi una sigaretta. Un giorno riuscì a fumare cinque sigarette sfruttando questo espediente. Quanti mozziconi ha dovuto raccogliere per poter costruire le cinque sigarette e quanti gliene sono avanzati?

15 settembre 2007

Un post anarchico

12 settembre 2007

Il poeta è un fingitore



Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

Frammenti 12#



Un "Frammenti" diesis questa volta, con un brano che non c'entra niente con la foto, apparentemente, ma che per qualcuno oltre me potrebbe ricordare qualcosa...
Te lo avevo detto che ti avrei dedicato un post esplicitamente prima o poi, no?!

Innanzitutto nota la finezza del #, da che già capisci che si tratta di un qualcosa "in chiave"...
poi la foto. Un annetto fa quella foto stava appesa su un muro di una casa sotto un sole rovente,
e da quel momento ho capito che sarebbe rimasto impresso dentro di me per un bel po'.

Ne sono successe di cose nel frattempo, ma ciò che mi ha spinto a scrivere più di tutto è stato ascoltare una canzone dopo tanto tempo. E' una canzone che si associa ad un film, ma non solo.

E' un testo semplice, che parla di cose semplici, ma che ognuno credo vorrebbe far suo.
Io lo vorrei, e te lo dedico... (tralasciando lo zoo che proprio non mi piace)



Just a perfect day
drink Sangria in the park
And then later
when it gets dark, we go home

Just a perfect day
feed animals in the zoo
Then later
a movie, too, and then home

Oh, it's such a perfect day
I'm glad I spend it with you
Oh, such a perfect day
You just keep me hanging on
You just keep me hanging on

Just a perfect day
problems all left alone
Weekenders on our own
it's such fun

Just a perfect day
you made me forget myself
I thought I was
someone else, someone good


You're going to reap just what you sow

10 settembre 2007

Drops II - Autunno



Arriva l'autunno e gli alberi iniziano a spogliarsi in vista dell'inverno:
ma dico io, arriva il freddo e loro si spogliano? Poi d'estate col caldo sono tutti belli bardati... però giustamente c'è da osservare che se d'estate non avessero le foglie, chi gli farebbe ombra? Si devono fare ombra da soli poveracci. Che paradosso gli alberi; per sentire un po' di frescura da ombra devono sentire la calura da foglie... mah.

Arriva la primavera e rinascono tante piccole foglioline, che presto formeranno una folta chioma.
Ma perchè invece per i capelli dopo l'autunno non arriverà mai nessuna primavera???

09 settembre 2007

Drops I - Aeroporto



Non avevo mai pensato prima a quanto fosse malinconico un aeroporto di sera, così vuoto, così grande. Quel lungo corridoio che unisce così tante città del mondo è avvolto da un silenzio ovattato. Il pavimento lucido riflette la luce fredda dei neon, accentuando ancora di più il senso di asetticità. I tabelloni delle partenze mostrano già i voli del giorno dopo, mentre gruppetti di ritardatari si avviano lentamente verso gli ultimi aerei in decollo verso la notte.
Malinconia, solitudine, tristezza. Immobilità.
Mi viene in mente Tom Hanks in "The Terminal".
Presto la notte lascerà posto al giorno, i neon si spegneranno, il corridoio si popolerà e i primi voli di giornata lasceranno terra.
Persone che se ne vanno, altre che arrivano; attraversano quel corridoio e svaniscono oltre la porta verso chissà dove e chissà chi.
Nel frattempo la luce a neon riflette il corridoio vuoto, e la malinconia resta.

04 settembre 2007

Essere Dio

03 settembre 2007

Illusioni



Mi stupisco di come ogni volta sia sempre la stessa storia, di come sia sempre come fosse la prima volta, di come inaspettatamente mi ritrovi seduto per terra a guardare le nuvole da cui sono scivolato, e di come ogni volta non riesca a spiegarmi come sia potuto succedere ancora.
La verità è che sono un bambino, e per di più distratto, che non sa imparare dalle esperienze.
L'illusionista è davanti a me; mi fa vedere il cilindro e mi fa vedere che è vuoto. Prende il suo mantello nero e sfiora il cilindro che tiene in mano. Poi mi guarda sorridendo, sicuro dello stupore che vedrà sul mio volto. Voilà. Ecco che tira fuori dal cappello un coniglio!
Io sono lì a bocca aperta, estasiato dall'incomprensibile prestigio, che mi domando come abbia potuto fare una cosa del genere.
Allora lui ridendo, prende di nuovo il cilindro e mi mostra ancora come sia vuoto. Mantello. Coniglio.
Non riesco a crederci, l'ha fatto di nuovo e non mi sono accorto di niente neppure stavolta.
Lo spettacolo continua con nuove magie, e io sempre lì, a guardare attonito in prima fila fino alla fine.
Già la fine. Tutto ha una fine, anche le illusioni. Soprattutto le illusioni.
E con la fine lo stupore svanisce, la brama di scoprire i trucchi scema e resta l'amarezza di non esser riuscito a capire un'illusione.
Ancora una volta ritenterò al prossimo show.