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21 febbraio 2007

Frammenti 4


"Nightswimming" R.E.M.




Nightswimming deserves a quiet night
The photograph on the dashboard, taken years ago,
Turned around backwards so the windshield shows
Every streetlight reveals the picture in reverse
Still, it's so much clearer
I forgot my shirt at the water's edge
The moon is low tonight

Nightswimming deserves a quiet night
I'm not sure all these people understand
It's not like years ago,
The fear of getting caught,
Of recklessness and water
They cannot see me naked
These things, they go away,
Replaced by everyday

Nightswimming, remembering that night
September's coming soon
I'm pining for the moon
And what if there were two
Side by side in orbit
Around the fairest sun?
That bright, tight forever drum
Could not describe nightswimming

You, I thought I knew you
You, I cannot judge
You, I thought you knew me,
This one laughing quietly underneath my breath
Nightswimming

The photograph reflects,
Every streetlight a reminder
Nightswimming deserves a quiet night, deserves a quiet night.





Quarta settimana della serie "Frammenti". Questa volta di scena ci sono i R.E.M.
con una canzone che io personalmente adoro e che mi fa ricordare dei bellissimi momenti trascorsi. In pieno inverno poi ci voleva un pensiero alle notti estive, al mare.
Il momento in cui ti tuffi in mare di notte, quando non riesci a distinguere l'acqua dal cielo se non per il riflesso scintillante della luna, che mostra tutte le increspature mosse da un vento fresco.
Il mare di notte ha una faccia diversa da quello che siamo abituati a vedere il giorno; affollato, chiassoso, caotico. Il mare di notte fa paura. Scuro come la pece, si fonde con il cielo e spaventa.
Ti spogli sulla spiaggia, con la sabbia fredda sotto i piedi e il vento. Non c'è nessuno, la spiaggia è deserta, tutti gli ombrelloni sono chiusi come tanti cipressi e senti solo il rumore delle onde che si infrangono e si ritirano per lasciar spazio all'onda successiva.
Uno, due, tre... scatto, corsa, tuffo.
Il timore è sparito e resta spazio solo all'eccitazione. L'acqua che ti aspettavi fosse fredda è di un tepore piacevole, e non riesci a non nuotare nel cono luminoso proiettato dalla luna. Immergendoti entri in uno spazio senza dimensioni, buio, ovattato, a gravità rovesciata...
"Nuotare di notte si merita una notte tranquilla"


18 febbraio 2007

Momenti di inverno


Il cielo è grigio in questo pomeriggio di febbraio, ingombro di pesanti nuvoloni scuri e minacciosi di scaricare da un momento all'altro il diluvio sotto di loro. La temperatura è bassa ma non al punto da giustificare i brividi che mi percorrono la schiena; una scarica di adrenalina mi rende rigidi e tesi i muscoli, contratti come le corde di una chitarra. Sono in piedi, immobile davanti ad una vetrata, con i pugni chiusi e lo sguardo perso nel vuoto. Le raffiche di vento piegano le fronde dei castagni, alzando mulinelli di foglie gialle che volteggiano a mezz'aria con traiettorie imprevedibili ed insicure. Insicure, proprio come sono io adesso.
Mi sembra ieri quando tra quegli stessi alberi e quei mulinelli di foglie gialle mi portavi a camminare dopo la scuola. E invece sono passati più di 10 anni da quei giorni; più di 10 inverni di cielo grigio, vento e nuvole. Sono ancora lì, immobile davanti a quella assurda e fredda vetrata di un ospedale irreale, a cercare di capire, a cercare di trovare una spiegazione logica a quest'ultimo anno in cui il mondo ci si è rovesciato addosso. Siamo stati insieme per tutto questo tempo, ti sei presa cura di me da quando sono nato e avresti fatto di tutto per me; ed io non posso fare niente per dimostrarti il mio amore. Sono lì a guardarti, immobile e impotente mentre tu cedi all'ultimo respiro. Un momento che nessun vento potrà mai spazzare via dai miei ricordi. Eppure, mi vergogno quasi ad ammetterlo a me stesso, ma la sensazione che ho provato in quell'istante è stata di liberazione. Liberazione per te da un dolore ingiusto ed ingiustificato, che hai sopportato fin troppo. Vorrei averti detto molte cose che non ho fatto in tempo a dirti, vorrei poter tornare a casa la domenica a pranzo da te, quando cucinavi le cose che sapevi che adoravo, vorrei passare le giornate di agosto a farti compagnia quando venivo a dormire da te, o quando ti venivo a prendere alla stazione e mi dicevi che ero cresciuto.
Fuori sempre il cielo è cupo e il vento spinge le nuvole veloci. Un anno è passato e non sembra sia cambiato niente neanche quest'inverno. Sono affacciato alla finestra e i ricordi scorrono veloci, anche se ormai ho smesso di cercare una logica ad eventi che logica non hanno. Il bosco di castagni da qui non lo vedo, ma so che c'è, come so che ci sarai tu sempre insieme a me.

15 febbraio 2007

Frammenti 3


"Rimmel" - F. De Gregori


E qualcosa rimane, fra le pagine chiare,
fra le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente
ma lo zingaro è un trucco.
Ma un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane,
l'avrei distrutto con la fantasia,
l'avrei stracciato con la fantasia.

Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.

Santa voglia di vivere e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevi ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona e quando io,
senza capire, ho detto sì.
Hai detto "E' tutto quel che hai di me".
È tutto quel che ho di te.


Donne, donne, donne e ancora donne.
Decidono, costruiscono e distruggono tutto a loro piacimento.
Hanno esattamente 4 assi dello stesso colore, da usare per conquistare e abbandonare, prendere, lasciare, costruire e polverizzare.
Già... un poker di assi è un punto difficile da battere, e spesso ci si perdono piatti ricchissimi, a volte troppo. Ma è impossibile non giocare la partita, anche sapendo che la sconfitta arriverà inesorabile e crudele.
Una partita che vale sempre la pena di giocare e che sarà ricordata nel tempo, anche se le cicatrici restano indelebili.
Una frase diceva: " Le donne bisogna amarle e non cercare di capirle".

08 febbraio 2007

L'opinionista



Mio caro opinionista,

tu che ci delizi ogni giorno con i tuoi torpiloqui su questo e su quello,

tu che hai sempre una parola per tutti,

tu che hai sempre una risposta pronta ed inequivocabile,

tu che sfoderi il tuo sapere bibliotecario al mondo,

tu che ci insegni la diritta via come un faro,

tu smisurato saggio,

che scendi tra noi ignoranti e ti fai uomo per noi,

tu che sei uomo mediatico,

tu che sei oracolo,

tu che hai sempre l'ultima parola,

per una volta ascolta cosa ho da dirti...

VAFFANCULO a TE, e alle tue CAZZATE!!!!!!!!

06 febbraio 2007

Frammenti 2


The Ground Beneath Her Feet - U2


All my life, I worshipped her.
Her golden voice, her beauty's beat.
How she made us feel, how she made me real.
And the ground beneath her feet.
And the ground beneath her feet.

And now I can't be sure of anything.
Black is white and cold is heat.
For what I worshipped stole my love away.
It was the ground beneath her feet.
It was the ground beneath her feet

Go lightly down your darkened way.
Go lightly underground. I'll be down there in another day.
I won't rest until you're found.

Let me love you, let me rescue you.
Let me bring you where two roads meet. Oh come back above.
Where there is only love. Only love...

Let me love you true, let me rescue you.
Let me bring you to where two roads meet
Let me love you true, let me rescue you.
Let me bring you to where two roads meet


Seconda puntata di "Frammenti". Questa volta di scena ci sono i miei amatissimi U2 con una canzone che a mio avviso è una delle più belle e struggenti che abbiano mai fatto. Non voglio aggiungere nessun commento perchè non riesco ad esprimere le emozioni che provo quando la ascolto; le parole di Bono parlano per me, e credo che anche qualcun altro ci si possa rispecchiare. Dico solo che la "sento" particolarmente, e che vorrei essere in grado di saper comunicare quelle frasi...
P.S. E' colonna sonora del film "The million dollar hotel".

04 febbraio 2007

Superman


Superman: il super-uomo invincibile, instancabile, inafferrabile, incredibile... in!
Per tutti superman è il top del top, il supereroe per eccellenza, l'uomo che può tutto e che non deve chiedere mai. Ogni uomo sogna di poter essere superman almeno per una volta, e volare alla velocità del suono, salvare la gente dalle catastrofi, guardare attraverso gli oggetti e non farsi mai male con niente. Uno spettacolo la vita di superman!
Poi però ho riflettuto un po' sul suo stile di vita e mi è cominciato a sorgere qualche dubbio. Analizziamo la sua giornata tipo: Non si sveglia la mattina perchè non si può permettere di andare a letto mai; sempre in giro per il mondo a soccorrere gente. Ma tanto lui è supereroe e non ha bisogno di dormire per fortuna. Dopo aver sfacchinato tutta la notte a salvare donne che gli si buttano tra le braccia, prostituendosi o prostrandosi (se c'è differenza poi...) ai suoi piedi(ma tanto lui non le considera proprio), lui va a lavorare! Spiegami perchè cazzo!!! Le persona normali vanno a lavorare proprio perchè sono persone normali. Se ci fossero solo supereroi non lavorerebbe più nessuno. Forse solo Supeman.
Se solo anche io non avessi bisogno di dormire, quante cose in più riuscirei a concludere nella vita!!! Ci sarebbe il tempo di realizzare e soddisfare ogni desiderio. Volerei tutto il giorno seguendo il sole, e il giorno dopo seguirei la notte per tutto il globo. Così... senza una ragione specifica... giusto perchè sono superman! Me ne fregherei della globalizzazione perchè sarei io il globalizzatore. Tra uno svolazzamento e l'altro mi toglierei ogni sfizietto che mi balena per la mente, perchè il mio ego è capriccioso (senza uovo sodo e carciofini però perchè non mi piacciono). Ovvio che il lavorare sarà una parola da cercare sul vocabolario. Un superman non può lavorare! Capito??? Non può!!!
Forse è meglio così e che i poteri ce li abbia solo lui. In mano mia probabilmente finirebbero solo a nutrire il mio ego affamato (oltre che affamato)(...e chiacchierone!) e sarebbe troppo impopolare per il resto dell'umanità.